Il sindaco di Dolo continua a prendere in giro i cittadini
relegandoli ad un ruolo marginale.
Siamo al paradosso che la maggioranza, e parte
dell'opposizione in modo incredibile, deliberano che “Dolo non entrerà di
propria volontà nella Città Metropolitana ma ne farà parte per silenzio
assenso”.
Dopo un'estate passata a blaterare dai giornali di fronti
comuni tra i sindaci, di passaggi alla provincia di Padova, di salvifici
interventi da parte degli amici che siedono in Regione, dunque, siamo arrivati
al "non decidere tattico".
Una scelta figlia solo di una diatriba interna alla Lega
dove gli ultimi bossiani rimasti (come quelli dolesi) cercano di vendere cara
la pelle per darsi un tono prendendosela contro i vertici di Provincia e Regione,
oggi nemici interni.
In tutto questo è Dolo a perderci ed è paradossale il ruolo
da "reggi moccolo" del Pdl e di parte dell'opposizione.
Approvato Veneto City, in fase di passaggio la Romea
Commerciale, aumentata l'IMU perché non si è saputo razionalizzare il bilancio
per recuperare 100mila euro, azzerate opere pubbliche, sport, scuola e cultura:
ma a cosa servono un sindaco così è ben sei assessori? Forse solo a scatenare
la comprensibile e condivisa rabbia del consigliere Uva che racconta di cene,
incontri, ordini dall'alto e promesse... Povera Dolo!
I Componenti della Lista “Per Dolo, Cuore della Riviera”