sabato 28 gennaio 2012

Ciak, si va in scena!

Veneto City, prima ancora che diventare milioni di tonnellate di cemento, sta diventando un fenomeno mediatico. E non solo grazie al maxischermo dove non si vedeva nulla che, al modico costo di 1210,00 €, ha permesso di approvare la variante con l'agio di un aula dove tutti erano iscritti alla Lega. Ieri sera, su Telechiara, nella trasmissione, "Fatti Nostri, la Piazza" si è parlato di Veneto City. La trasmissione è ora disponibile online,  si possono però fare fin d'ora alcuni commenti, sulle novità emerse nella giornata di ieri:
  • La Regione Veneto e la Provincia non c'entrano nulla con questa scelta e Zaia non si è potuto sottrarre dal ruolo di notaio per delle scelte prese a livello comunale. Queste affermazioni, che risultano strane, e quasi allarmanti considerando che la programmazione regionale può essere gettata alle ortiche in qualsiasi momento, sono state confermate nella diretta col sindaco: ogni onore e responsabilità della scelta sono suoi.
  • Si è finalmente spiegato cosa sarà messo dentro la parte maggioritaria dei metri quadri, quel "servizi alle imprese" che non era mai stato chiaro: sarà uno showroom, una sorta di fiera permanente dove le aziende venete potranno esporre e vendere i propri articoli ai grandi compratori stranieri. Certo, risulta difficile immaginare 300.000 metri quadri di vetrina, ma queste sono le idee dei proponenti.
  • L'area di Veneto City è considerata strategica in quanto estremamente ben servita nei collegamenti, anche stradali. La stessa procedura considera delle norme che vengono riservate per le aree entro i 2km dalle barriere autostradali. Peccato che al momento non ci siano caselli, e, anche quando aprirà Roncoduro nella sola direzione est, l'area sarà ancora al di fuori dei 2000 metri. Anche se sollecitati, gli ospiti ieri sera non hanno saputo dare risposta.
  • Il sindaco Gottardo si è meravigliata di tanto interesse della cittadinanza, e si è chiesta perchè non ci fossero tante persone nel corso delle assemblee e dei consigli comunali. In merito ci sentiamo di consigliare una visita neurologica completa, al fine di assincerarsi che lo stato della salute sia tale da garantire la mancanza di amnesie inerenti gli ultimi consigli (di cui si può dire tutto tranne che fossero andati deserti nel disinteresse generale).
  • Il sindaco ha affermato che Veneto City va nella direzione di un abbattimento delle emissioni di CO2 ed altri inquinanti. Questa affermazione, implica contemporaneamente due cose, che va dato merito alla sinndaco di aver reso note: la prima, banale, che VC sarà costruito secondo i principi del risparmio energetico e la seconda, che saranno le persone che oggi lavorano nei propri uffici energivori a trasferirsi a VC. Come dire che VC non crea posti di lavoro, li attira solamente a sè, sperando che gli impiegati usino il treno.
  • La stazione, la prima opera ad essere fatta, 30 milioni di € che valgono più di qualsiasi fideiussione circa le reali intenzioni del proponente, al momento non sembra vedere alcun accordo con Trenitalia per lo svolgimento del servizio pendolare. Si rischia che ci sia la stazione e che manchino i treni.
Invitiamo tutti coloro che avessero altri commenti a condividerli assieme, in modo da aprire un dibattito, aperto e virtuale sul tema.

giovedì 26 gennaio 2012

Comunicato stampa della lista “Per Dolo cuore della Riviera”

Riportiamo qui integralmente il comunicato stampa apparso nei quotidiani di oggi, a firma dei consiglieri della lista "Per Dolo, cuore della Riviera".
"La maggioranza che governa provvisoriamente Dolo, ormai è chiaro, è composta solo da una sorta di “cerchio magico leghista”.
Siamo amministrati, cioè, da una forza politica a questo punto allo sbando incapace persino di convincere i propri capi, i vertici di quel filotto che avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi di Dolo, a partecipare ad una seduta aperta del consiglio comunale!
Questa disperazione politica, è chiaro, li spinge a trattare chiunque esprima un'opinione diversa dalla loro con violenza. La violenza delle “cose non dette”, la stessa che esclude cittadini e media dalla sala consigliare, come avvenuto nella seduta consigliare del 20 dicembre u.s., e che intraprende azioni giudiziarie contro chi ha una diversa idea. Caro Sindaco se questo è il suo metodo di trattare chi non la pensa come lei, le chiediamo formalmente di denunciare anche tutti noi consiglieri della lista “Per Dolo, Cuore della Riviera”!
E non si erga oggi a novello Berlusconi che, dopo ventiquattro ore, ritratta le proprie dichiarazioni dicendo di essere stata capita male dai giornali o addirittura dall'avvocato; ci eviti almeno questa miseria!
Anzi noi attendiamo impazienti la sua prossima iniziativa antidolese: la distribuzione attraverso Veritas - come accadde anni addietro con le caraffe per sostenere il consumo di acqua di rubinetto - “dell'olio del Sindaco” per garantire a lei e ai suoi compagni e capi di partito un paese silenzioso, obbediente e asservito ai vostri giochi di potere! Non basta, infatti, posizionare un cippo commemorativo a Giorgio Perlasca per lavarsi via di dosso la patina e l'odore di quell'autoritarismo che invoca l'uso dell'olio di ricino, inneggia al disfacimento della Repubblica Italiana e perseguita gli avversari politici!"

lunedì 23 gennaio 2012

Ecco l'olio di ricino

Nel sito del Gazzettino si legge:
 "Il Comune denuncia tutti. I contestatori che lo scorso 13 dicembre, in occasione del Consiglio comunale sulla ratifica dell'accordo per Veneto City, hanno cercato di bloccare i lavori del consiglio con fischietti, vuvuzelas e urla, saranno denunciati dal Comune di Dolo. A confermarlo sono fonti interne all'amministrazione comunale dolese e a riprova ci sarebbe l'affidamento dell'incarico all'avvocato Stefano Marrone di redigere una denuncia-querela contro i contestatori. [...] Gli amministratori ipotizzano nei confronti dei manifestanti una serie di reati che andrebbe dall'interruzione di pubblico servizio, passando per le offese e le minacce, finendo con atti di violenza. Reati piuttosto pesanti che, se dovessero trovare riscontro, metterebbero nei guai coloro che quella sera del 13 dicembre avevano cercato d'impedire al Consiglio di approvare la ratifica dell'accordo di programma a favore della realizzazione di Veneto City, il centro per il terziario avanzato. Gli atti di violenza che sarebbero stati commessi dai manifestanti, secondo alcuni membri dell'amministrazione, si configurerebbero nell'uso prolungato dei fischietti che avrebbero messo a dura prova l'udito di tutti i presenti nella sala consiliare e nelle immediate vicinanze."
Certo, non si possono dare commenti che turbino l'operato delle indagini e il sereno svolgimento della giustizia. Ma viene da domandarsi dove siano il dialogo tanto sbandierato dall'amministrazione, le scelte condivise, la libertà di opinione l'uguaglianza nel metro di misura. 
Insomma, dove sia la democrazia. 
Di sicuro non in una sala consigliare riempita di militanti leghisti che permette l'accesso alla stampa solo col benestare dei proponenti. E ci lanciamo fino a un pronostico, che vedrà il comune sperperare i soldi pubblici nelle spese di una causa che non vincerà.


Nel video successivo i contestatori che bloccano i lavori consigliari con l'uso dei fischietti, esponendo uno striscione offensivo:

Nel video seguente, invece, dei contestatori si lasciano andare ad un liguaggio scurrile con offese nei confronti dei membri del consiglio:
Qui sotto, momenti di tensione in consiglio:

sabato 21 gennaio 2012

Adesso chiediamo lo stesso trattamento

In questo modo, piccato, la bacheca della maggioranza si è espressa in merito al progetto che sta nascendo nell'are che era occupata dall'ex seminario di Tencarola. Ma è proprio nell'uso della bacheca che si trova l'inghippo. In data 4 gennaio 2012 arriva all'attenzione del capogruppo della lista del Cuore un richiamo, a firma del vicesindaco in merito all'uso della bacheca. In tale comunicato si riporta "E' evidente che le affissioni effettuate da ciascun gruppo consigliare all'interno della propria bacheca di compentenza devono dunque riguardare solo ed unicamente informazioni connesse all'attività svolta dal gruppo medesimo, non potendosi sostanziare in altro materiale di provenienza esterna.
La richiamo pertanto alla piena osservanza dell'articolo summenzionato, evidenziando che, giusta l'art. 8 del regolamento, la mancata osservanza della disposizione qui ricordata comporta, previa diffida, la revoca -a opera del Sindaco-  dell'assegnazione della bacheca.
Sono certo che vorrà dunque rimuovere prontamente dagli spazi assegnati quanto non conforme alla normativa richiamata"
Quindi una dura ammenda, perchè nella bacheca del Cuore sono stati trovati degli articoli di giornale. Al di là della questione interpretativa del regolamento, che a nostro avviso non vieta di riportare fonti esterne, a patto che siano inerenti con l'operato comunale, andiamo a vedere cosa accade nella bacheca della maggioranza, che ha chiesto con tanta veemenza la rimozione degli articoli:
6 Gennaio, due giorni dopo il richiamo: 1 articolo...

14 Gennaio, 10 giorni dopo: 2 articoli
 20 Gennaio, due settimane dopo il richiamo: ben 7 articoli "vietati"!
Come già detto, non reputiamo un crimine inserire articoli nella bacheca, anzi, troviamo che possa essere una ulteriore occasione di dialogo e coinvolgimento della popolazione, chiediamo però il perchè di una tale diffida, non vorremmo che si trattasse di un inizio dell'ormai famoso olio di ricino, che zittisce solo le opposizioni. E, questo, sarebbe molto più grave dell'affissione di un articolo di giornale.

venerdì 20 gennaio 2012

E' più importante la carriera o la salute?

Prima o poi, nella vita di tutti noi, abbiamo dovuto fare delle scelte. Scelte che spesse volte mettevano in contrapposizione la nostra vita in famiglia con opportunità di lavoro, magari ben pagate, ma che richiedevano importanti sacrifici, magari con lavori in luoghi insalubri. Ognuno di noi è stato libero di fare la propria scelta, in autonomia. Ma, quando la scelta riguarda le opportunità di pochi sulle spalle di molti la questione diventa diversa, e la risposta dovrebbe essere scontata. Dovrebbe, perchè, quanto sta capitando in questi giorni rischia di essere di più dell'ennesima incomprensione tra la maggioranza e i noi cittadini Dolesi.
E' ormai cosa risaputa che gli ospedali del nostro territorio stanno vivendo un periodo di importanti cambiamenti che, per la maggior parte delle volte, si traducono nella soppressione dei reparti considerati non essenziali nei vari nosocomi. A Dolo, l'ultimo reparto ad essere messo in discussione (e ad essere poi confermato), è stato la chirurgia ginecologica. Bruno Pigozzo, il consigliere regionale di riferimento del PD, a poche ore dall'intervento del consigliere Crisafi, afferma che la carenza di risorse che sta causando anche carenze strutturali ed organizzative nel nostro ospedale "sta in capo alla Giunta regionale che non ha dato corso al finanziamento richiesto e promesso. A fronte delle sollecitazioni del sottoscritto con emendamenti specifici al bilancio regionale del 2011 e dall'impegno verbale assunto pubblicamente dall'assessore alla sanità Coletto ad oggi non abbiamo nessuna risposta. È necessaria una compattezza anche di tutte le forze politiche del territorio ma in questa battaglia non sto trovando un grande appoggio trasversale da Lega e Pdl."
Ecco che in questi momenti servirebbe la massima compattezza e trasparenza, in modo da gestire al meglio questo difficile momento per la sanità locale. Trasparenza che potrebbe essere, ad esempio, perseguita con il supporto alle associazioni, come il comitato Marcato, ma anche e soprattutto nei consigli comunali. A tal proposito il consiglio comunale richiesto da Gei, capogruppo della lista del Ponte, è, per ora, stato negato. Lo stesso Gei si chiede: "Forse non bisogna disturbare l'assessore leghista alla sanità con domande inopportune?". Insomma, è più importante la carriera o la salute?

lunedì 16 gennaio 2012

I morti non votano, noi si

Spesso si sente parlare del fenomeno del "caro estinto", ovvero la deprecabile usanza, che in certi casi sconfina nell'illegalità, di sfruttare il momento di debolezza dei famigliari a cui è appena venuto a mancare qualcuno, per gonfiare i prezzi dei servizi funebri.
Certo, quello che sta capitando a Dolo è ben distante dalle vere e proprie estorsioni che si leggono nella cronaca, ma anche quest'anno il comune ha deciso di aumentare le tariffe legate ai servizi cimiteriali. In particolare dal 1° Gennaio 2012 sono aumentati i costi delle concessioni dei luoghi nei quali riposano le spoglie mortali dei nostri concittadini. Un esempio su tutti, il rinnovo trentennale dei loculi di 4° e 5° fila, quelli solitamente scelti da coloro che non vogliono o possono permettersi un loculo in posizione migliore, balza in un colpo solo da 700 € a 1200 €. E pensare che le tariffe valide sino a pochi giorni fa erano state fatte nel non certo remoto 2007. Un aumento del 50% in meno di 5 anni, che corrisponde a svariate volte l'inflazione, insomma una nuova tassa. Che insiste, ancora una volta, su chi si trova nelle condizioni di non poter dire di no.

giovedì 12 gennaio 2012

Il pedaggio del Casello

Cari lettori, molti di voi ricorderanno che il Casello di Roncoduro sarebbe dovuto ritornare al suo posto, secondo i piani della regione, appena terminato il passante, unito alla liberalizzazione della tratta tra Dolo e Mestre e all'arretramento della barriera.
La regione poi ha tirato l'acqua al suo mulino e con la scusa della mancanza di spazio (che per oggi sembra esserci, ma che nelle menti di qualcuno è evidentemente già occupato dalla Romea Commerciale) ha procrastinato fino al maggio del 2011.
Quando con toni trionfalistici il nostro sindaco dello stesso colore di provincia e regione ha annunciato non solodi aver bloccato l'iter per la procedura tecnico amministrativa del casello di Albarea,  ma anche di aver ottenuto la riapertura del Casello di Dolo.
Peccato che il casello sia in progetto solo verso Venezia e che, chi si deve recare a Padova dovrà continuare a fare l'intasata statale, oppure a compiere il lungo percorso fino a Vetrego.
Un casello inutile, pensavamo noi, ma in realtà utilissimo per sbloccare, a detta del sindaco nel seguente consiglio comunale Veneto City.
Il mega progetto che chiamerà a sè migliaia e migliaia di macchine al giorno. Che, stando alle dichiarazioni del sindaco, dovranno in buona parte utilizzare la viabilità ordinaria, in quanto il casello di Albarea non sarà costruito.
Peccato che i proponenti del progetto, ed i professionisti che hanno svolto le indagini sul traffico, siano ancora convinti che il casello di Albarea sarà fatto, esu questo basano le loro più che rassicuranti previsioni di traffico.
Prima della recente e definitiva approvazione di Dicembre, le opposizioni, allarmate da questa ulteriore grave incongruenza nel progetto, hanno chiesto che si facesse un consiglio comunale aperto, per chiarire questa ed altre questioni prima del si definitivo.
La cronaca di questi giorni ha dimostrato che la decisone è stata presa in fretta e furia, ed il consiglio comunale aperto, che dovrà comunque essere convocato a breve, pena il commisariamento del comune, servirà solamente a spiegare il perchè delle decisioni già prese. E, probabilmente, a dire ancora una volta che il casello ci sarà, cioè no, cioè si, insomma: è stato un grandissimo successo riaprire metà di quanto assicurato dalla regione tre anni fà, al costo di sbloccare Veneto City...

domenica 8 gennaio 2012

Chi conta non sa contare

Ormai da qualche mese è in atto una campagna mediatica fatta dal Comune di Dolo, volta a descrivere gli scettici al progetto Veneto City come un gruppetto di fanatici, mossi per lo più da chissà quale ideale. I fatti, comunque, sembrano smentire quasi con quotidiana pervicacia, i conteggi e le stime di coloro che hanno approvato il megaprogetto. Certo, nelle proteste vi sono sia coloro che sono contrari in toto al progetto che coloro che sono scettici su questo progetto ed sul suo fumosissimo iter.
Ma ci sono migliaia di firme, più del 20% della cittadinanza dolese ha firmato esprimendo perplessità, quando non una secca contrarietà. E questo considerando anche le stime più basse: le 3.000 firme di dolesi contate dal Sindaco.
Un anonimo, probabilmente fuorviato da questa campagna ci ha domandato, questa notte: "DoloDemocratica perchè non parlate della fiaccolata alla quale avete partecipato? Forse vi vergognate della poca partecipazione e della figura che avete fatto?"
Rispondiamo quindi a lui, e agli altri che potrebbero avere gli stessi dubbi, con le frasi tratta dal "Gazzettino", giornale non certo famoso per posizioni estremistiche:
"Tutti in corteo contro Veneto City - In centinaia ieri sera a Dolo e Mira alla manifestazione di protesta organizzata dall’Idv"
"Con lo slogan «Noi l'olio di ricino lo beviamo come la birra in ghiaccio» (detto popolare degli Anni Trenta) si è aperto il corteo dolese contro Veneto City. [...] ha visto la partecipazione, soltanto a Dolo, di circa duecento persone. Un risultato importante, che ha pienamente soddisfatto gli organizzatori. [...] L'ex sindaco di Dolo, Claudio Bertolin, anche lui presente nel corteo ha sottolineato l'importanza che i dolesi si riapproprino della democrazia: «Di fronte alle scelte sbagliate di questa amministrazione»."
Certo, 200 persone non sono i milioni di persone delle piazze Arabe, ma sono, fatte le debite proporzioni, simili al milione di persone che scendono nelle piazze Romane per le questioni più importanti. E questo tenendo conto che questa manifestazione non era appoggiata dal principale movimento antagonista al progetto, i CAT, dichiaratisi maggiormente propensi ad una forma di protesta scevra da qualsiasi logica politica.
Il fenomeno di preoccupazione e di protesta contro questo megaprogetto deciso in quello che sembrava più un congresso di partito che un consiglio appare quindi evidente, e le fiaccolate di Dolo, Mira e Mirano di ieri testimoniano come le dimensioni del problema vadano oltre i confini comunali.
Certo, la risposta definitiva ci sarebbe solo con un referendum, ma magari è meglio che in quel caso lo spoglio delle schede non lo faccia chi è stato impegnato in questi giorni nel contare gli scettici...

giovedì 5 gennaio 2012

Un altro volantino falso sta circolando in questi giorni

In questi giorni, per la seconda volta in poco tempo, sta circolando un volantino che riporta abusivamente lo stemma comunale. In questo caso il tema riguarda delle, per fortuna false, nuove tasse di scopo comunali. Riportiamo dal sito del comune:
Il falso documento, per nulla grossolano, riporta la dicitura ‘Oggetto: Variante recupero spese come da manovra finanziaria 12.2011’. La lettera sembra effettivamente redatta da un ufficio dell’ente: l’intestazione del Comune e la firma del funzionario responsabile del Settore Finanziario sono infatti perfettamente contraffatte. Del tutto privo di fondamento il testo della missiva, nella quale si vaneggia sia a proposito di ‘una sovrattassa’ che l’Amministrazione starebbe per applicare quale sostegno a presunti costi di ‘realizzazione delle strutture e infrastrutture’ per Veneto City, sia a proposito ‘dell’inserimento di nuove aree di parcheggio a pagamento con tariffa di € 1,50’ per assumere sei nuovi ausiliari del traffico. ‘Non c’è nulla - e sottolineo assolutamente nulla – di verosimile nel delirio di questa lettera’ – taglia corto l’Assessore al Bilancio Giuseppe Pasqualetto, che chiude così: ‘del bilancio 2012 non si è nemmeno iniziato a parlare’. 
Invitiamo quindi a non considerare come vere tali informazioni, e a segnalare alle autorità competenti qualunque notizia al riguardo sia questo che lo scorso volantino (che riportava lo stemma comunale annunciando la fine del mondo).

lunedì 2 gennaio 2012

No, Sindaco, i malati no!

Dobbiamo ammetterlo: alle volte siamo colpevoli di dare troppa fiducia all'attuale maggioranza che governa il nostro comune. Solo pochi giorni fa scrivevamo che ci sarebbero voluti mesi, ma che alla fine pensavamo che sarebbero state rimosse le "righe blu" dalla zona di piazza Mercato. Oggi, invece, sul Gazzettino appare una dichiarazione dell'amministrazione che sembra tra il sadico ed il delirante: "quella di far diventare a pagamento la zona prospiciente l'ospedale di Dolo e ogni giorno affollata da tantissime auto". Come dire che la colpa dei parcheggi vuoti a piazza Mercato è solamente del parcheggio libero in quello dell'ospedale, una volta messo a pagamento anche quello, si potrà riempire l'altro. E i malati, i parenti in visita, coloro che devono sottoporsi ad accertamenti, i genitori e tutti quelli che usano l'ospedale? Dovranno pagare un obolo in un parchimetro per poi aggiungere qualche spicciolo all'abusivo di turno che occupa la zona?
No, signora Sindaco, noi siamo fortemente contrari a questa malsana idea, che speriamo sia solo una boutade. Per noi la strada è chiara ed in parte già indicata anche in altri interventi:
  • Una parte del parcheggio attualmente a pagamento di piazza Mercato sia messa a "disco orario" e l'altra sia totalmente liberalizzata;
  • Il parcheggio dell'ospedale deve restare libero, si deve garantire il diritto agli ammalati ed ai parenti di accedere all'ospedale;
  • Continuo aumento della sorveglianza per evitare fenomeni di abusivismo, che, comunque, non sarebbero certo scoraggiati da una striscia blu nel terreno.
E' giunto il momento di dire basta a questa politica fatta di tasse e balzelli solo per chi è già in condizione di debolezza, è giunto il momento che, anche nel nostro territorio, si parli di equità!