Per qualcuno è sempre carnevale.
Probabilmente molti di voi, cari lettori, si ricorderanno lo scherzo di carnevale, fatto giusto a metà della quaresima, che ha visto protagonista la giunta del nostro comune. Uno scherzo che a qualcuno ha fatto indispettire, ma che i governatori hanno immediatamente dichiarato essere una quisquiglia. Forse era così, ma evidententemente ci hanno preso gusto con gli scherzi. Ed ecco che in questi giorni ne è arrivato un altro, dalle conseguenze ben più pesanti.
Nel difficile consiglio dello scorso Martedì, dove si è di fatto approvato Veneto City, vi sono state alcune "incongruenze" nell'azione della maggioranza, così madornali che verrebbe a pensare all'ennesimo scherzo, se non fosse che questa voltà è in ballo il nostro futuro.
Il primo scherzo, quella burlona della nostra sindaca, lo confeziona all'inizio dicendo che è stato naturale accellerare su Veneto City: una naturale conseguenza della apertura del casello di Roncoduro! Come mai, solo un mese fa dichiarava che la riapertura serviva solamente per i cittadini e non certo per Veneto City? Ci era cascata anche la nostra redazione, che intitolava "Il casello torna, ma non serve". Evidentemente a qualcuno è servito, eccome.
Ma c'è uno "scherzo" ancora maggiore, che per gran parte viene svelato in questa sede. Uno scherzo che è molto vicino al raggiro.
Il consiglio è stato convocato d'urgenza. Una modalità che a Dolo non era stata seguita nemmeno nei casi più gravi, e che è stata pensata per gestire le emergenze, non gli interessi privati. Alla richiesta di spigazioni su tale urgenza il sindaco ha motivato dicendo che nel frattempo erano arrivati i pareri dei tecnici. Allora leggiamo insieme cosa dice il parere dell avv. Barel, pagato dal comune per avere la consulenza tecnica giurdica su Veneto City:
"Mi è stato chiesto di esaminare in via d'urgenza la versione definitiva dello schema di accordo di programma [...] destinato a concludere il procedimento amministrativo attivato dalla medesima amministrazione, su impulso della società Veneto City.
[...]Il testo riprende e definisce una pluralità di temi, che sono stati oggetto di un lungo negoziato, al quale non ho partecipato e sono stati trattati ed approfonditi nel corso di numerose conferenze di servizi di antura istruttoria, alle quali parimenti non sono stato invitato a partecipare[...]"
Massima partecipazione è stato il motto, peccato che non si inviti nemmeno il proprio consulente...Passiamo ai benefici pubblici, cioè il perchè secondo alcuni un progetto dovrebbe essere conveninete per tutti noi, e non solo per il privato proponente.
"E' bene chiarire che, nella misura in cui il costo delle opere di urbanizzazione sia scomputato dal contributo dovuto ex lege dai privati del comune, l'onere relativo è di fatto sostenuto dal comune[...]. Trattandosi dunque di un investimento comunale in opere di urbanizzazione, non è per questa parte configurabile propiamente alcun beneficio pubblico, nella comune accezzione di vantaggio di ordine economico o patrimoniale derivante dall'iniziativa"
Insomma, l'avvocato dice che se uno sporca in casa tua non può dire che la pulizia sia un tuo vantaggio (è un suo obbligo). E che i tuoi conti, che invece lo considerano un vantaggio, sono quindi sbagliati. Naturalmente cosa fa la sindaca? Fa finta di niente, considera un vantaggio pubblico quello che è un obbligo dei privati e rassicurata convoca il consiglio d'urgenza! Ma andiamo avanti.
"[...]L'obbligo dei promotori viene così subordinato ad una condizione, che fa carico al comune di Dolo, di imporre ai futuri lottizzanti il rimborso della maggiore spesa eventualmente già sopportata dai promotori.[...] Siffatta previsione [...] finisce col rendere del tutto virtuale l'impegno di completare le suddette opere da parte dei promotori."
Ottimo per i proponenti, non solo le opere obbligatorie sono pensate come vantaggio (che non è) ma anche non serve che le facciano. Insomma, il proponente ci guadagna 2 volte, la cittadinanza paga, l'avvocato pagato dal comune ribadisce e... la sindaca convoca! Ce ne sarebbe già abbastanza.. Ma ai dubbi sollevati dall'avvocato non c'è ancora fine:
" Non mi è ben chiaro se ci si riferisca [alla ripartizione dell'ICI tra Dolo e Pianiga] - come pare- all'attuazione integrale dell'accordo, o a quella sua parte (stralci)."
Quindi non sappiamo ancora quanta ICI sia di Dolo e quanta di Pianiga. Alla faccia della pianificazione, anche perchè manca ancora un limite temporale al versamento dell'ICI tra i due comuni. Insomma, sono in ballo cifre molto elevate, l'avvocato solleva dubbi impegnativi e il sindaco, rincuorato (???), convoca d'urgenza! Ce ne è abbastanza? Non per l'autorevole parere dell'avvocato del comune che continua:
"Non mi rasserena neppure la vaghezza di formulazione dell'art. 7, relativo al tema importantissimo delladeguamento della struttura organizzativa del comune di Dolo per fare fronte al carico di lavoro derivante dall'attuazione dell'iniziativa"
Grande progetto, tante carte. Che dovranno essere gestite dal comune, e che il privato non solo non dovrà aiutare ma che potrà adirittura sollecitare e chiedere azioni e rimborsi a norma di legge nel caso in cui vi fossero ritardi. Insomma il comune rischierà di scoppiare, stretto dalle carte e dal patto di stabilità, e il comune cittadino probabilmente vedrà archiviarsi le proprie istanze. Non un grande esempio di vantaggio pubblico. Ma ecco la chicca finale:
"Aggiungo una osservazione su quella parte dell'accordo che racchiude e specifica gli obblighi assunti dai privati riguardo ai termini entro i quali completare le opere pubbliche. [...] Noto che sono inidicati solo dei termini di inizio ma nessun termine finale di completamento. [...] Mi è altrettanto oscura la parte ove si fa riferimento ad un istituto a me ignoto- una variante nell'accordo di programma- con espressioni tali da far tarsparire la volontà di precludere agli enti pubblici ogni potere di modificare l'assetto urbanistico dei luoghi in assenza dell'accordo con la parte privata"
Quindi: le opere pubbliche (il famoso nuovo centro storico) devono iniziare, ma non finire, e ogni modifica del piano urbanistico deve essere concordata con i privati. E le garanzie per noi cittadini?
Come mai, dopo questo parere negativo è stato detto che tutti i dubbi sono stati fugati ed è stata chiesta la convocazione d'urgenza? Si tratta anche questo di uno scherzo, da 1 miliardo di €?